- 1 Per la ceretta tregua di almeno 3 settimane
- 2 Sedute laser, bis non prima di un mese
- 3 Con la luce pulsata i tempi si accorciano
- 4 Anche la luna ci mette lo zampino
- 5 Variabili, pelo per pelo
Vuoi per superare alla grande la prova bikini (bilancia a parte) vuoi per sfoggiare gambe o viso da star, depilarsi è ormai diventato un imperativo non solo estetico, ma strettamente legato alla cura e all’igiene del corpo.
Ma ogni quanto bisogna depilarsi?
Se lo si fa troppo spesso si rischia di stressare la pelle sottoponendola ad arrossamenti, follicoliti o altre fastidiose irritazioni.
Se, invece, si attende troppo tempo si corre il rischio di veder riaffiorare a fior di pelle (è proprio il caso di dirlo!) quegli ospiti indesiderati che alloggiano sul nostro corpo, il che non è propriamente quel che si dice uno spettacolo edificante.
Come tramandato saggiamente dai nostri avi, in media stat virtus, nel senso che l’obiettivo è trovare il giusto compromesso temporale.
Vediamo, allora, di snocciolare qualche consiglio utile per azzeccare i tempi e consentire alla nostra pelle di respirare senza essere troppo ammorbata da cere a strappo, pinzette ‘killer’, laser o qualsivoglia ‘offesa’ all’indesiderato pelo di troppo.
Per la ceretta tregua di almeno 3 settimane
Farsi la ceretta troppo spesso equivale ad esporre la pelle ad antiestetici e fastidiosi arrossamenti, capillari rotti e peli incarniti, in altre parole ottenere l’effetto opposto a quello desiderato di un’epidermide da baciare.
Il giusto intervallo fra una ceretta e l’altra, premesso che ogni pelle con relativa ‘pelliccia’ è una specie a sé, si può stabilire nell’arco compreso fra le 3 e le 4 settimane.
L’assioma è valido anche se i peli, in piena fase anagen, cominciano a riaffiorare già dalla seconda settimana successiva alla depilazione.
Sta di fatto, però, che in questa fase i peli sono ancora allo stato embrionale e possono facilmente sfuggire allo ‘sterminio’ messo in atto da colate di cera più o meno incandescente.
La misura ottimale del pelo pronto per la ceretta è di circa 5 millimetri, una lunghezza che si ottiene attendendo, appunto, almeno una ventina di giorni.
Sedute laser, bis non prima di un mese
Anche in caso di sedute di epilazione laser, si consiglia di far trascorrere almeno un mesetto buono fra una e l’altra, in particolare se ci si sottopone a trattamenti di laser al diodo è buona norma limitarsi a sedute dai 5 ai 30 minuti e di non ripeterle se non prima che sia trascorso un mese.
In caso di epilazione laser progressiva permanente i tempi si dilatano ulteriormente.
Gli addetti ai lavori consigliano di non sottoporsi alla seconda seduta laser prima di 45/60 giorni, la terza addirittura dopo 60/90 giorni, poi via via a diradare fino a 80/100 giorni, una scaletta legittimata dall’obiettivo che si vuole perseguire, cioè una graduale eliminazione permanente dei peli superflui.
Per chi si rivolge a un centro specializzato in epilazione laser permanente, infatti, la mèta da raggiungere è un corpo senza peli ed è, quindi, comprensibile che per raggiungerlo più si va avanti e più cala la necessità di sottoporsi alle sedute in quanto i peli, progressivamente, tendono a diradarsi fino a sparire.
Con la luce pulsata i tempi si accorciano
Più fitte le sedute di epilazione a base di luce pulsata.
In questo caso è possibile ripetere il trattamento dopo una o due settimane, praticamente con tempi dimezzati rispetto ad altri metodi depilatori.
Per dare un’accelerata al trattamento si può utilizzare il modello Duo Pro che consente una frequenza dei trattamenti fino a due volte a settimana, nel quadro di un ciclo di sedute della durata massima di mezz’ora che può durare dalle 8 alle 12 settimane se si vuole raggiungere un’epilazione definitiva.
Anche la luna ci mette lo zampino
Nel dilemma su quanto tempo debba intercorrere fra una depilazione e l’altra, spunta anche la luna.
Che c’azzecca?
Apparentemente nulla. Ma se si va a sbirciare fra le pagine del buon Barbanera ecco affiorare vecchie credenze legate al ciclo delle fasi lunari, secondo le quali il periodo migliore per depilarsi è la fase calante perché i peli cresceranno più lentamente.
Al contrario, se ci si depila in fase di luna crescente, è facile che il pelo rinascerà in fretta.
Secondo un vecchio adagio, inoltre, chi sceglie di depilarsi alla fine del ciclo mestruale avrà una ricrescita più ‘rallentata’.
Variabili, pelo per pelo
Possiamo concludere affermando che, per quanto validi i principi sopra esposti, non esiste un valore assoluto, nel senso che i parametri variano da soggetto a soggetto, per non dire da pelo a pelo.
La tipologia dei peli superflui condiziona l’esito del trattamento, un conto è agire su peli delicati, altro discorso su peli ispidi, caratterizzati da fasi di crescita diverse anche sul piano temporale, oltre che oggettivo.
C’è, poi, da dire che, anche nella stessa persona possono variare i tempi di ricrescita dei peli superflui.
Il motivo è presto detto: un conto sono i peli del viso, un conto quelli dell’inguine, parliamo di zone del corpo diverse fra loro che richiedono metodi di epilazione più mirati e che comportano tempi di ricrescita difformi, caso per caso.